Imu e aggravio Irpef sui negozi affittati – Corriere della Sera dell’8 maggio 2012 – Intervista ad Achille Colombo Clerici pres. Assoedilizia
Si afferma la logica del “drugstore”
Dichiarazioni rilasciate dal presidente di Assoedilizia e vice presidente di Confedilizia Achille Colombo Clerici nel corso di una intervista al Corriere della Sera, pubblicata in data 8 maggio 2012:
Siamo in presenza, per il settore della locazione commerciale, artigianale e professionale ad un notevole aggravio di carichi fiscali, introdotto dalle nuove misure varate dall’attuale Governo.
– a Milano l’ Imu può rincarare dal 140% al 240% a seconda dell’aliquota che il Comune deciderà: il primo incremento, se si applicherà l’aliquota base dello 0,76% – il secondo se verrà introdotta l’aliquota massima dell’1,06%
– in relazione alla locazione, aumento della base imponibile Irpef dell’11,7% rispetto a quella dell’anno scorso (prelievo grosso modo pari ad un’altra IMU): conseguente alla riduzione della deduzione forfetaria dai canoni di locazione,per spese manutentive e di gestione dell’immobile.
Conseguenze sul piano socio-economico:
– tendenza al rincaro dei canoni di locazione all’atto del rinnovo dei contratti in corso;
– in assenza di margini di remuneratività, tendenza dei proprietari a dismettere l’investimento; indebolendo in tal modo una risorsa economica e sociale del Paese, poiché la locazione commerciale svolge una funzione sociale, come forma di finanziamento indiretto dell’attività commerciale.
– aumento immediato del costo dell’affitto per le nuove attività commerciali, artigianali, professionali: ciò in quanto il rincaro fiscale tende a scaricarsi immediatamente sui canoni relativi ai nuovi contratti di locazione.
Si afferma la logica del “drugstore” a scapito di tutte le attività commercial-artigianali tradizionali o di qualità, che saranno ineluttabilmente condannate a scomparire.
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