Immobili Fisco – Confedilizia Affollatissimo incontro a Roma organizzato da Confedilizia
CHI AFFITTA LAVORA PER IL FISCO 288 GIORNI L’ANNO
Il proprietario che lochi una unità immobiliare finisce di pagare le imposte in autunno. Il suo giorno di liberazione fiscale è il 16 ottobre. Fino ad allora, e cioè il 79% del canone, se ne va in tasse. La denuncia è di Confedilizia che ha organizzato a Roma un evento-dibattito con istituzioni, organizzazioni e cittadini per parlare delle tasse sulla casa ed in particolare per chiedere un riduzione dell’ esorbitante carico fiscale sull’investimento immobiliare.
Secondo l’ufficio studi di Confedilizia la nuova Tasi porterebbe nel 2014 un aumento delle imposte di 14,6 miliardi con l’aliquota minima (+159% rispetto al 2011) e di 19,9 miliardi con l’aliquota massima (+216% rispetto al 2011).
Sommando gli aumenti avvenuti dopo le riforme introdotte dal governo Monti nel 2012 e nel 2013, sempre secondo lo studio, gli aumenti l’anno prossimo potranno arrivare a 39,9 miliardi nell’ipotesi migliore e a 45,2 nell’ipotesi peggiore. Confedilizia mette in evidenza come nel 2011 il gettito Ici fosse di 9,2 miliardi, per passare nel 2012, con l’Imu, a 23,7 miliardi e a 20 miliardi nel 2013. Nel 2014 il gettito sarebbe di 29,1 miliardi con l’aliquota massima e di 23,8 con l’aliquota minima. “Abbiamo bisogno di far sentire la nostra voce in modo civile – ha detto il presidente di Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani – e soprattutto di confrontare le nostre proposte con i decisori. Una delle proposte era relativa alla service tax ma è improvvisamente scomparsa dalla legge di stabilità. Temiamo che sia stato il partito della spesa pubblica perché la service tax avrebbe avuto un tetto massimo nelle spese dei servizi.”
Il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri ha ricordato come nel “collegato” alla Legge di Stabilità ci sia l’importante norma della liberalizzazione delle locazioni non abitative, impegnandosi a introdurre alcune altre norme.
Alla manifestazione intitolata “Home Day” sono intervenuti anche il presidente nazionale della Fiaip Paolo Righi e il presidente nazionale dell’Ance Paolo Buzzetti che hanno bocciato totalmente l’assurdo limite all’uso della cedolare per affitti ammessa solo per le persone fisiche privati e non per le persone giuridiche e per gli usi diversi dall’abitativo.
Ma si può tranquillamente affermare che non una sola voce si è levata a criticare le ragioni elencate dai risparmiatori proprietari di casa.
Nel suo interessante intervento l’ex ministro Giuseppe Guarino ha sostenuto che le norme europee del fiscal compact non sono vincolanti per l’Italia nei termini oggi imposti dall’Europa, in quanto discendono non dal Trattato entrato in vigore il 1 gennaio del 1999, ( ratificato dal nostro Paese ), ma dal Regolamento approvato successivamente e surrettiziamente dopo lo scrutinio della votazione del Trattato.
Sulla base del Trattato l’Italia sarebbe tenuta al rispetto del pareggio del bilancio, non in termini assoluti, bensi’ compatibilmente con esigenze eccezionali e temporanee di crescita economica che potrebbero giustificare una deroga.
Francesco Forte, ex ministro delle Finanze, ha denunciato quanto l’Imu versione Monti abbia causato un calo di gettito globale.
Sono intervenuti, tra gli altri: il vice presidente del Senato Maurizio Gasparri; on. Daniele Capezzone, presidente Commissione Finanze della Camera; on. Antonio Martino; on. Alfredo Zagatti; sen. Vincenzo Gibilino; on. Causi; Vittorio Sgarbi; il segretario generale di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa; i vice presidenti Confedilizia e rappresentanti delle Associazioni locali Achille Colombo Clerici presidente di Assoedilizia, Prospero Pizzolla, Paolo Scalettaris, Nino Scripelliti, Michele Vigne, Paolo Pietrolucci, Vincenzo Nasini, Armando Fronduti, Giovanni Bertolani, Pier Paolo Bosso, Salvatore Bentivegna, Carlo Del Torre, Ivo Amendolagine, Mario Del Chicca, Giuseppe Gambini, Lamberto Londini.
Il presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici delinea il quadro delle richieste più urgenti:
« 1)- Riportare la tassazione della patrimoniale Imu alla originaria impostazione contenuta nella legge istitutiva (legge 2011 sul federalismo fiscale municipale ) che prevedeva il dimezzamento dell’aliquota base per gli immobili locati.
In considerazione del fatto che il locatore corrisponde a parte imposte reddituali quali IRE, IRES IRAP o cedolare secca.
2)- Ripristinare la deduzione forfetaria delle spese di produzione del reddito locativo, nella misura del 15 % dei canoni di locazione.
Ciò in quanto trattasi di spese afferenti la produzione del reddito e non, come surrettiziamente negli ultimi anni si è tentato di affermare, di agevolazioni fiscali.
3)- Eliminare o rettificare i coefficienti moltiplicatori introdotti dal decreto “Salva Italia” per tutte le rendite catastali attribuite o rivedute successivamente all’anno 1999.
4)- Facoltà per le persone fisiche di applicare la cedolare secca a tutte le tipologie contrattuali locative.
5)- Esenzione dall’Imu relativamente agli immobili sfitti, che siano stati rilasciati a seguito di intervenuta insolvenza o richiesta di recesso per difficoltà economiche del conduttore , ovvero dopo almeno 5 anni di locazione ininterrotta, attestata da regolari registrazioni dei contratti.
– Esenzione dall’imposta sui redditi per gli immobili sfitti.
6)- Chiarire che le TASI TARI (componenti il TRISE) sono tasse/imposte a copertura generica e forfetaria (TASI) o specifica (TARI) del costo di servizi erogati dai comuni e quindi competono al fruitore di tali servizi ( dunque al residente, all’ esercente l’ attività etc.)
L’ impostazione attuale consistente nell’ addebitarle in parte ai proprietari, non utilizzatori diretti dei servizi, distorce palesemente la natura del tributo e la finalità impositiva.»

foto: Sforza Fogliani e Colombo Clerici
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