Immobili Fisco, Misure Urgenti per la ripresa del settore immobiliare –Suggerimenti di Assoedilizia AGENDA DEL GOVERNO

MISURE URGENTI PER IL SETTORE IMMOBILIARE

Suggerimenti di Assoedilizia

Dichiarazione del presidente Achille Colombo Clerici:

“Nel fornire indicazioni al Governo circa la linea da seguire se si mira alla ripresa del settore immobiliare, occorre distinguere fra misure vitali ai fini della sopravvivenza dell’investimento immobiliare in Italia, quindi improrogabili ed urgenti, e misure semplicemente migliorative dell’attuale situazione.

E’ necessario, tuttavia, doverosamente premettere che alla base della ripresa sta comunque la certezza del diritto e della entità dell’ imposizione tributaria a carico degli immobili.

E’ questa la condizione imprescindibile per rilanciare il settore.

Finché si continuerà a parlare di revisioni del sistema fiscale, di riforme ventilate o pendenti, di nuove formule impositive, di nuove sigle di tributi, non c’e’ da sperare che si possa ricreare quella fiducia generale e diffusa negli investitori, senza la quale non ci sono antidoti per vincere la paralisi e la recessione del comparto.

Senza dimenticare che a creare incertezza c’è già pendente la riforma catastale, che durerà anni, e che non si sa alla fine a quale livello innalzerà la patrimoniale Imu, la Tasi (ci sarà ancora o cambierà sigla), l’Irpef-Ires, le imposte di registro e di successione.

Un appello preliminare dunque  al Governo di non modificare giornalmente l’imposizione fiscale immobiliare; fattore che genera sgomento tra gli investitori.

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Veniamo a delineare il quadro delle misure indispensabili nell’immediato:

1) Riportare la tassazione della patrimoniale Imu alla originaria impostazione contenuta nella legge istitutiva (legge 2011 sul federalismo fiscale municipale ) che prevedeva il dimezzamento dell’aliquota base per gli immobili locati.
In considerazione del fatto che il locatore corrisponde a parte imposte reddituali  quali IRE, IRES IRAP o cedolare secca.

2) Ripristinare la deduzione forfetaria delle spese di produzione del reddito locativo, nella misura del 15 % dei canoni di locazione.
Ciò in quanto trattasi di spese afferenti la produzione del reddito e non, come surrettiziamente negli ultimi anni si è tentato di affermare, di agevolazioni fiscali.

3) Eliminare o rettificare i coefficienti moltiplicatori introdotti dal decreto “Salva Italia” per tutte le rendite catastali attribuite o rivedute successivamente all’anno 1999.

4) Facoltà per le persone fisiche di applicare la cedolare secca a tutte le tipologie contrattuali locative.

5) Esenzione dall’Imu relativamente agli immobili sfitti, che siano stati rilasciati a seguito di intervenuta insolvenza o richiesta di recesso per difficoltà economiche del conduttore , ovvero dopo almeno 5 anni di locazione ininterrotta, attestata da regolari registrazioni dei contratti.

– Esenzione dall’imposta sui redditi per gli immobili sfitti.

6) Chiarire che le TASI TARI (componenti il TRISE) sono tasse/imposte a copertura generica e forfetaria (TASI) o specifica (TARI) del costo di servizi erogati dai comuni e quindi competono al fruitore di tali servizi ( dunque al residente, all’ esercente l’ attività etc.).
L’ impostazione attuale consistente nell’ addebitarle in parte ai proprietari, non utilizzatori diretti dei servizi, distorce palesemente la natura del tributo e la finalità impositiva.”

Sforza Fogliani e Colombo Clerici 2 

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