QN Quotidiano Net – Il Giorno, Il Resto del Carlino, La Nazione del 2 gennaio 2016 – Immobili, Basta con i passi falsi – Achille Colombo Clerici

Con questa politica, anzi con questa pluridecennale mancanza di politica immobiliare in Italia abbiamo isterilito l’economia e la fiscalità dell’intero comparto legato agli immobili abitativi.

Questi, da elemento vitale dell’economia, dell’edilizia e dell’urbanistica sono diventati un peso morto.

Un Paese che presenta prevalentemente abitazioni principali in proprietà, trattate fiscalmente come si è fatto in Italia, è un paese nel quale metà degli immobili sono ingessati: non producono gettito tributario, si tratti di imposte dirette o indirette; non danno luogo all’indotto economico produttivo derivante dalla mobilità abitativa connessa al sistema della locazione (adeguamenti edilizio-tecnologici, rammodernamenti sul piano edilizio, attività di mediazione, attività di allestimento di interni, attività collegata alla location. es. traslochi etc.); impediscono in prospettiva ogni operazione di rinnovamento edilizio ed urbano.

Questa sterilità economica si accompagna ad una rigidità della mobilità abitativa che non è esattamente quello di cui ha bisogno un paese moderno che voglia essere competitivo sul piano internazionale.

Ma il grave è che, avendo lo Stato scaricato di fatto sulla fiscalità immobiliare l’intero onere del finanziamento dei bilanci comunali, di fatto risulta che metà degli immobili italiani in generale e 2/3 di quelli abitativi in particolare non concorrono a pagare le spese comunali legate ai servizi di cui godono: il cui costo finisce per ricadere sulle spalle dei possessori della restante metà degli immobili, rimasta soggetta al pagamento delle imposte comunali.

L’alleggerimento del carico fiscale dell’Imu e della Tasi, per i casi meritevoli di tale provvidenza, avrebbe dovuto realizzarsi non attraverso una esenzione diretta dall’obbligo di pagare al comune, bensì attraverso una detrazione integrale del relativo costo dalle imposte erariali.

Solo in tal modo si sarebbe potuta conseguire una vera equità fiscale connessa, non alle condizioni oggettive dell’immobile (definizione catastale), ma alle condizioni economiche soggettive del contribuente; salvaguardando nel contempo l’equilibrio dei conti delle pubbliche amministrazioni comunali.

Urge dunque l’attuazione di una politica di forte rilancio della locazione tout court, attraverso un serio alleggerimento del carico fiscale, realizzato mediante misure lineari per tutto il comparto locativo e non selettive, basate sui differenziali fiscali e stabilite solo per i contratti di locazione concordati.

 Presidente Roma dicembre 2015

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