Marco Romano – “Le belle città” presentazione libro ed UTER – Triennale di Milano con Carlo Bertelli e Michele Salvati

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Marco Romano ha presentato con Carlo Bertelli e Michele Salvati il suo ultimo libro “Le belle città”
Cinquanta ritratti come opere d’arte

“L’anima di una città abita i suoi muri, vive negli stili con cui sono eretti i palazzi del centro, nel modo in cui sono collocati i giardini e i monumenti. Le città – tutte le città – sono in questo senso l’esito di una riconoscibile intenzione estetica. Per afferrarla, non basta disporsi in contemplazione delle carte antiche o dei palazzi, come davanti a un quadro, occorre invece praticare l’arte di camminare passo passo e soprattutto di vedere – non guardare soltanto – ogni strada e ogni piazza”.

Marco Romano, architetto e studioso di urbanistica, docente di Estetica della città per la quale combatte, da sempre, una battaglia contro il degrado e la perdita di identità, ha presentato la sua ultima opera – “Le belle città”, appunto, edizione Utet – alla Triennale di Milano con Carlo Bertelli, storico dell’arte, e con Michele Salvati, economista, politico e politologo.

Cinquanta ritratti di altrettanti agglomerati urbani – dal paese alla metropoli – mostrano come tutte le città abbiano i medesimi temi collettivi, le medesime strade e le medesime piazze, ma disposti sempre in maniera diversa: è l’osservatore che deve saperli di volta in volta individuare. Dalle piazze decentrate ai boulevard asimmetrici, è negli scarti dalla norma, nella variazione di uno schema storico tipico, che si manifesta la specificità di ogni singolo agglomerato urbano, che sia una sconfinata metropoli come New York o un piccolo centro come Abbiategrasso.

Solo in tempi relativamente recenti, con l’entrata da protagonista del verde, la realizzazione dei grandi viali, la città scopre l’estetica, patrimonio fino ad allora dei palazzi importanti incastonati come gioielli in una caotica serie di viuzze e quartieri poveri. Ed erano questi palazzi, le chiese costruite e ricostruite per essere sempre più belle, i luoghi collettivi nei quali la cittadinanza si riconosceva. Oggi è la città nel suo complesso che può definirsi bella o meno.

Ma per apprezzarla occorre passeggiare per le sue vie e le sue piazze, osservare con attenzione, conoscere la storia. Come è andata radicandosi la curiosa e unica varietà di piazze monumentali di Torino? Da dove viene la pianta stellata di Palmanova? Come nasce quella lunga città lineare che circonda Parigi? Rispondere a queste domande significa tracciare di ciascuna città un ritratto: un’operazione inventiva, fatta di documentazione, cultura e istinto, ma soprattutto di lunghe e avventurose passeggiate.

Foto: Marco Romano con Stefano Parisi e con il pres. IEA Achille Colombo Clerici
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