Archivio per gennaio 2018

MCE in Città Assessorato alla Mobilità e all’Ambiente di Milano Iniziative – ENERGIA SOSTENIBILE – Assess. Marco Granelli Assoedilizia informa

gennaio 22, 2018

A s s o e d i l i z i a

 

In occasione della Mostra Convegno Expocomfort alla Fiera di Milano

SETTIMANA DELL’ ENERGIA SOSTENIBILE

In occasione della 41° edizione di MCE – piattaforma fieristica mondiale del settore HVAC+R e dell’efficienza energetica in Fiera Rho dal 13 al 16 Marzo prossimi, e con l’iniziativa «MCE in Città», ovvero un punto di incontro in piazza Gae Aulenti aperto ai cittadini con un percorso interattivo sui temi dell’efficienza energetica – verranno organizzati dal Comune di Milano alcuni eventi per la comunicazione, la sensibilizzazione ed il coinvolgimento dei cittadini e delle imprese in merito all’efficienza energetica ed alla produzione di energia da fonti rinnovabili; temi fondamentali per rendere Milano maggiormente sostenibile, sui quali l’Amministrazione sta agendo direttamente e chiede un impegno comune e concreto.

Oltre ad un momento di confronto, di coinvolgimento degli stakeholder sugli impegni di Milano per l’obiettivo “GHG neutral by 2050”, l’assessore alla Mobilità e Ambiente Marco Granelli vorrebbe il contributo delle organizzazioni imprenditoriali ed associative per proporre altre iniziative nello stesso periodo di MCE, rivolte ai diversi target, che possano creare una “massa critica” di eventi tale da aumentare significativamente l’attenzione e la sensibilizzazione sui temi in oggetto.

L’insieme delle iniziative potranno essere convogliate in una sorta di prima esperienza di “Settimana dell’energia sostenibile di Milano”, evento da ripetere e rafforzare anche negli anni futuri.

Un primo incontro avverrà all’Assessorato alla Mobilità, via Beccaria 19, Sala Commissioni, giovedì 25 gennaio 2018 dalle 16.00 alle ore 18.00. Si definirà meglio la proposta, in modo da dare vita a un coordinamento che, nel rispetto dell’autonomia propria di ciascuna Organizzazione, possa fare risaltare al meglio tutte le eventuali iniziative del periodo indicato.

Foto:
L’Assessore Marco Granelli con il pres. di Assoedilizia Achille Colombo Clerici

 

Premio Panettone d’Oro 19^ Edizione – Premio alla virtù civica – Sala Malher della Cariplo – Assoedilizia informa

gennaio 22, 2018

     A s s o e d i l i z i a

 

I riconoscimenti assegnati il 3 febbraio nell’Auditorium Cariplo di via Mahler, Milano
IL PREMIO ALLA VIRTU’ CIVICA-PANETTONE D’ORO ALLA XIX EDIZIONE

Il premio alla Virtù Civica-Panettone d’Oro è giunto alla XIX edizione.  La semplice cerimonia dell’assegnazione dei riconoscimenti avverrà sabato 3 febbraio, giorno dedicato a San Biagio, alle ore 9,30 nell’auditorium della Fondazione Cariplo, largo Gustav Mahler, Milano.  I premi sono destinati a persone e associazioni che si sono particolarmente distinte per le loro virtù civiche. Protagonisti sono gli eroi di tutti i giorni, quelli che agiscono senza clamore e in silenzio, ma che rendono migliore la città in cui viviamo.

L’ iniziativa, nata dalla collaborazione di Carlo Montalbetti presidente del Coordinamento Comitati milanesi e di Achille Colombo Clerici, presidente di Assoedilizia e di Amici di Milano, ha visto nel tempo aggiungersi altre significative realtà della società civile organizzata:  Comieco, Amsa, Legambiente, City Angels, Ciessevi, Sao.

Monitorimmobiliare e Borsa Italiana – A Milano ReItaly, assise del mondo immobiliare – Nel Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa – 25 gennaio 2018 Assoedilizia informa

gennaio 22, 2018

A s s o e d i l i z i a
Informa

 

Nel Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa, il prossimo 25 gennaio

A MILANO REITALY, ASSISE DEL MONDO IMMOBILIARE

Torna RE ITALY in edizione invernale con il Winter Forum 2018. Monitorimmobiliare, Borsa Italiana, le aziende del Real Estate e del Risparmio Gestito si incontrano a Milano, nel Palazzo Mezzanotte sede della Borsa,  per pianificare le strategie future. Un momento di confronto, aggiornamento, incontro degli stati generali del settore, in un periodo importante a conclusione – anche se solo parziale – della lunga recessione che ha colpito il mondo immobiliare nel 2008.  L’appuntamento vedrà l’interazione fra imprese quotate, risparmio gestito, advisor, analisti, fondi immobiliari, investitori, istituti di credito, legali, network immobiliari, property e facility services, siiq, sviluppatori, al tavolo insieme. Sarà presente il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa.

I lavori si svolgono in diverse sessioni che affrontano i temi:

I grandi progetti del 2018: i protagonisti (prima parte). Relatori Armando Borghi, amministratore delegato Citylife; Giuseppe Roveda, amministratore delegato Aedes Siiq; Attilio di Cunto, amministratore delegato EuroMilano; Pierfrancesco Maran, assessore all’Urbanistica, Verde e Agricoltura del Comune di Milano. Modera Federico Sutti, country managing partner studio legale Dentons.

Le prospettive economiche, illustrate da Giulio Tremonti, già ministro delle Finanze.

Fondi immobiliari e Siiq. Relatori Emanuele Caniggia, amministratore delegato DeA Capital Real Estate; Giampiero Schiavo, amministratore delegato Castello Sgr; Carlo Alessandro Puri Negri, presidente Aedes Siiq e Sator Sgr; Stefano Cervone, consigliere delegato Nova Re Siiq, Gruppo Sorgente; Mario Abbadessa, amministratore delegato Hines. Modera Maurizio Cannone, direttore Monitorimmobiliare.it.

I servizi per l’immobiliare. Relatori Alessandro Pasquarelli, Innovation Re; Vittorio Moscatelli, amministratore delegato Gruppo Ipi; Nicolò Tarantino, amministratore delegato Prelios Integra; Leo Civelli, managing director Duff & Phelps; Alferio Paolillo, board member Edison; Enzo Albanese, amministratore delegato Sigest e presidente Fimaa Milano e Monza Brianza. Modera KL Gates.

I grandi progetti del 2018: i protagonisti (seconda parte). Relatori Giuseppe Bonomi, amministratore delegato Arexpo; Matteo Ravà, managing director, asset management, Coima; Carlo Masseroli, direttore generale Milanosesto; Francesco Giaccio, presidente e amministratore delegato Tyco Fire & Security Spa/Johnson Controls.  Modera Guido Inzaghi, partner Belvedere Inzaghi & Partners.

Il mercato unico europeo dei Gefia e dei Fia EU: gestione del rischio, passporting, Mls e opportunità. Relatori Massimo Ruscio, Dual asset underwriting; Marco Strini, practice leader, structured finance, private equity and M&A – Marsh S.p.A; Isidro Beccar-Varela, Realogy Holdings Corp; Daniele Raynaud, founding e managing partner Raynaud Studio Legale; Rosa Ianniello, Il Punto Real Estate Advisor srl/Corfac International; Stefano Petricca, ceo Petricca & Co Capital (ltd); Samuele Camellini, global investment project manager, Banca Generali Private SpA,

Npl, le novità del 2018. Relatori Riccardo Serrini, amministratore delegato Prelios Frontis Npl; Graeme Parry, head of debt advisory, JLL. Modera Emanuela Da Rin, BonelliErede.

Previsioni di mercato, la parola agli analisti. Relatori: Luca Dondi, managing director Nomisma; Mario Breglia, presidente Scenari immobiliari; Simone Roberti, head of research Colliers; Raffaella Pinto, head of research Cbre; Cristiana Zanzottera, head of research di Bnp Paribas Real Estate; Roberto Anedda, direttore marketing di Mutuionline.it; Maria Pia Forgione, head of full appraisals Prelios Valuations.

Presentazione del Manifesto del Real Estate.

Ci sarà inoltre un momento per Poste Italiane, con la cerimonia di conferimento di un annullo filatelico speciale a Re Italy.

Foto:
Giorgio Spaziani Testa con Achille Colombo Clerici nella sede di Assoedilizia a Milano

 

“Difendiamo la lingua italiana” QN IL GIORNO del 20 gennaio 2018 – Rubrica Casa Città e Società di Achille Colombo Clerici

gennaio 22, 2018

Gli studenti di italiano nelle università americane sono passati dai quasi 50 mila del 1990 agli oltre 71 mila del 2013, afferma la Modern Language Association; e la lingua del “bel paese là dove ‘l sì suona” è al quarto posto tra le lingue moderne insegnate al mondo.

Ma cosa avviene dell’italiano in Italia? Alcune facoltà universitarie si fanno un vanto  di impartire tutte le lezioni solo in inglese; i compiti degli allievi di  ogni scuola, dalle medie all’università, infarciti di errori di grammatica e sintassi, poveri di concetti e di argomentazioni, fanno disperare docenti e insegnanti; e si afferma alla grande una neolingua – il politichese, il burocratese, il sindacalese, il pierrese – tortuosa, verbosa, oscura, ricca di parole importate che non tutti sono obbligati a conoscere: jobs act, class action, week end, check up, think tank, spending review, fino ai neologismi arbitrari quali schedulare, splittare…

Perché decisori e informatori si dilettano a stravolgere ed a straziare una delle lingue più belle del mondo, ricchissima di termini ben più dell’angloamericano (si dice che quotidiani e tv d’oltreoceano utilizzino all’incirca solo 800 parole per comunicare) capaci di sostituire ottimamente parole d’importazione?

Servilismo culturale, certo. Non escluso il tentativo  di creare una lingua per iniziati, un po’ come avveniva nel Medioevo con il latino; tra i mezzi con i quali i potenti e i sapienti tenevano in soggezione la plebe.

A fronte della neolingua, l’italiano “del popolo”, che discende da Dante, Petrarca, Machiavelli e Manzoni, si è drammaticamente impoverito. Sei italiani su 10 non leggono libri (siamo tornati al livello del 2001), in 20 anni la vendita dei quotidiani si è dimezzata, e il 70 per cento di chi legge ha difficoltà a comprendere quanto è scritto. Mentre si diffonde in maniera abnorme, grazie alla tecnologia,  l’uso di messaggini di poche parole che non consentono di esprimere concetti complessi.

Molti si dichiarano impegnati a difendere l’italianità da presunte invasioni straniere. Ma quale italianità ci può essere se si sta distruggendo la lingua nazionale?

Certo, insegnare bene la lingua globale, l’inglese, fin dalle elementari è cosa utile. Ma non a scapito dell’italiano che garantisce la nostra identità. Lo sanno bene i ticinesi: tra le finalità della Associazione culturale Carlo Cattaneo di Lugano primeggia la difesa della lingua italiana.

Master Polis Maker: 14 Borse di studio per la qualità del vivere e lo sviluppo urbano sostenibile

gennaio 19, 2018

Sono disponibili 14 borse di studio INPS Executive riservate a dipendenti della pubblica amministrazione a copertura totale dei costi per frequentare il “Master Polis Maker: per la qualità del vivere e lo sviluppo urbano sostenibile” organizzato dal Politecnico di Milano, Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, in convenzione con Baicr Cultura della Relazione e Consorzio CISE. Le iscrizioni sono aperte al sito http://www.master.polismaker.org/

Il Master si rivolge sia a chi svolge una funzione strettamente orientata alla gestione della trasformazione urbana nell’ambito del governo del territorio sotto il profilo urbanistico sia a chi opera all’interno della protezione civile, della cooperazione internazionale, del genio militare, dell’istruzione superiore, nell’ambito della mediazione culturale rivolta alla gestione dei flussi di immigrazione, etc., in quanto per la capacità del progetto formativo di approfondire le interrelazioni tra l’urbs e la civitas.

Il Master Polis-Maker è il percorso che forma la figura professionale del Polis Maker: un facilitatore, uno stratega urbano con il compito di presiedere alle trasformazioni della città e del territorio con una visione olistica. Il Polis Maker è un professionista che alle conoscenze tecniche accompagna una sensibilità per il ben- essere dell’uomo. Nel partecipare al governo del territorio tiene presente lo spazio esistenziale e le dinamiche economiche e sociali che improntano la vita quotidiana, coniugando la qualità del vivere con lo sviluppo economico.

Il mondo nel 2018. Opportunità e rischi – ISPI e Intesa SanPaolo in Assolombarda – IEA informa 18 gennaio 2018

gennaio 19, 2018

Istituto Europa Asia IEA
EUROPASIA
Europe Asia Institute

Informa

 

Incontro in Assolombarda promosso da ISPI e Intesa SanPaolo

Milano 18 gennaio 2018

IL MONDO NEL 2018. OPPORTUNITA’ E RISCHI
Investire in infrastrutture

“Nel 2018 l’evento decisivo per l’Italia e le sue imprese non è il risultato delle nostre elezioni politiche, ma la possibilità della Germania di formare presto il nuovo governo dando l’avvio alle urgenti riforme dell’Unione. Infatti, in previsione di un 2019 di “stasi” per via delle elezioni europee, non possiamo permetterci di restare fermi due anni. E smettiamola di lamentarci di essere il Calimero del Continente per cui incolpiamo l’Europa per tutto quello che non va. Non c’è mai stato un Paese con tanti esponenti ai vertici dell’Unione come oggi l’Italia: presidenza del parlamento, Bce, Alto rappresentante per la politica estera. Possiamo pesare parecchio”.

Lo ha detto Enrico Letta, ex premier ed oggi direttore della Scuola di affari internazionali di Parigi concludendo in Assolombarda l’ Incontro “Il Mondo nel 2018: opportunità e rischi per le imprese italiane”, promosso da ISPI e Intesa Sanpaolo, in collaborazione con Assolombarda e SACE SIMEST che ha tratto spunto anche dalla pubblicazione del Dossier di fine anno ISPI dal titolo “Il mondo che verrà: 10 domande per il 2018″. In precedenza erano intervenuti Carlo Bonomi, presidente Assolombarda; Paolo Magri, vice presidente esecutivo e direttore ISPI; Francesco Daveri, professore SDA Bocconi; Beniamino Quintieri, presidente Sace; Marco Alverà, amministratore delegato Snam; Pietro Modiano, presidente SEA; Claudio Marenzi, presidente Confindustria Moda e Sistema Moda Italia; Pietro Salini, amministratore delegato Salini Impregilo; Giampiero Massolo, Presidente ISPI e Fincantieri.
“Gli scenari globali in cui le imprese operano sono sempre più complessi e incerti. Per di più, il mondo è sempre più interconnesso: aumentano le opportunità, ma aumentano anche i rischi” ha detto Bonomi. “Si è appena chiuso un 2017 di risultati molto positivi. Un aumento degli investimenti privati quasi pari al 30% rispetto al picco negativo della crisi, un export in aumento sui base annua dell’8%, che ha raggiunto 450 miliardi di euro.  Il nostro territorio ha fatto ancora meglio, con una produzione manifatturiera che in Lombardia nei primi nove mesi del 2017 ha registrato una crescita pari a due volte e mezza (+3,2%) quella del 2016 (1,3%), performance superiore all’Italia (+2,7%). E anche in termini di PIL, nell’ultimo triennio la nostra crescita è stata superiore di oltre un punto percentuale rispetto all’Italia. Eppure, anche nel nostro territorio avvertiamo segnali di incertezza sul prossimo futuro, sia per le vicende interne (elezioni) che internazionali”.
Secondo un atlante “meteo-geopolitico” elaborato da Ispi, sul mondo oggi predomina la nebbia dell’incertezza: dall’America di Trump alla Russia di Putin mentre il sole sulla Cina è offuscato dai problemi nel Mar Cinese meridionale; temporali fortissimi in Medio Oriente, in Nord Africa e in Nord Corea. Tra i principali problemi di casa nostra: scarsità di rotte aeree a lungo raggio (tre in Italia contro il centinaio della Germania), il costo dell’energia (in Europa il gas costa oltre due volte più che in America), investimenti nelle infrastrutture fermi al 2% del Pil. L’export, da solo, non può supportare l’economia del Paese.

Enrico Letta con il pres. IEA Achille Colombo Clerici

Turismo 2018 Italia e Regioni – Bilancio e Prospettive gennaio 2018 – IEA informa

gennaio 17, 2018

Istituto Europa Asia IEA
EUROPASIA
Europe Asia Institute

Informa

 

 

La Lombardia terza regione italiana per visitatori stranieri
SPIRA FORTE IL VENTO NELLE VELE DEL TURISMO ITALIANO

Il quadro è questo. Nel 2016 i viaggi di turisti internazionali sono cresciuti del 3,9%, stando ai dati diffusi da UNWTO- United Nations World Tourism Organization; attestandosi a quota 1.235 milioni, 46 milioni in più rispetto al 2015.

Gli analisti prevedono un’ulteriore crescita fino a raggiungere quota un miliardo e mezzo nel 2020.

Causa ed effetto insieme della ripresa economica, il turismo in Italia ha ripreso a viaggiare, è il caso di dire, a gonfie vele. Lo confermano bilanci e previsioni.

Finita nel 2014 la pesante crisi, solo parzialmente compensata dalla costante crescita dei visitatori stranieri, nel 2016 – dati dall’Annuario statistico italiano Istat – il flusso delle presenze ha toccato quota 403 milioni; in aumento del 2,6% rispetto al 2015.

Nell’ambito dei paesi dell’Ue, l’Italia si colloca in terza posizione per numero di pernottamenti negli esercizi ricettivi, con un’incidenza di stranieri superiore alla media europea (49,5% rispetto al 45,5%). E, secondo il rapporto previsionale degli operatori del settore, lo scorso anno le presenze hanno superato 420 milioni, più 4,2% rispetto al 2016.

Sugli scudi anche il turismo lombardo. Secondo un’indagine di Intesa Sanpaolo, in Lombardia, terza regione italiana per afflusso di visitatori stranieri, 2017 record, con 37 milioni di turisti, compresi gli italiani. E pure le feste di Natale e Capodanno hanno, come si suol dire, registrato il tutto esaurito. La Lombardia è tra le mete preferite dagli italiani per le vacanze invernali. Lo confermano le ultime rilevazioni dell’Osservatorio Confturismo-Istituto Piepoli. Al primo posto il Trentino Aldo Adige, al secondo la Toscana, al terzo la Lombardia. Seguono Piemonte, Veneto e Valle d’Aosta.

Continua quindi il trend positivo. A consuntivo 2016 gli arrivi sono aumentati del 3,4% rispetto al 2015, e le presenze vanno ancora meglio, pari al 5,7%. Il dato, se confermato anche con i movimenti dei turisti della città metropolitana, è particolarmente positivo se si considera che viene rapportato ad un anno in cui il tasso di crescita del turismo è stato a due cifre grazie ad EXPO.

Il risultato regionale è, come di consueto, dato dalla composizione di andamenti differenziati a livello territoriale: oltre allo straordinario incremento del 18,8% degli arrivi e del 12,8% delle presenze di Mantova, Capitale italiana della cultura nel 2016, è rilevante l’aumento dell’8,2% circa degli arrivi e presenze nel bresciano, dell’8,4% degli arrivi e del 4,6% delle presenze a Sondrio e del 7,4% degli arrivi e del 7,9% delle presenze a Como. Seguono Lecco con un aumento del 3,1% degli arrivi e del 4,6% delle presenze, Varese con un +2,1% e 1,7% rispettivamente per arrivi e presenze e poi Cremona con un incremento degli arrivi del 2,4% a fronte di una stazionarietà delle presenze.  In termini di arrivi il mercato di gran lunga più importante si conferma la Germania, seguita da Francia, Cina, Svizzera, Stati Uniti, Regno Unito, Paesi Bassi, Spagna e Giappone. Tra i prodotti turistici arte e cultura, sport attivo e benessere, agriturismo e turismo green, enogastronomia risultano i più popolari, seguiti dal turismo montano. Si segnala la ripresa del segmento turismo d’affari, stabile quello fieristico e congressuale.

Notevoli quindi i benefici per l’economia del territorio; in termini occupazionali, sia pure temporanei, legati cioè ai periodi di media e alta stagione, ma anche per quanto riguarda gli investimenti: 3 su 4 operatori turistici si propongono di ammodernare e ampliare le strutture, mentre si moltiplicano corsi e scuole che puntano a migliorare la qualità dei servizi offerti.

Non si può certo dar torto al ministro Dario Franceschini quando afferma: “L’Italia è la meta turistica più desiderata al mondo. Chi viene da noi vuole vivere un’autentica esperienza in cui cultura, cibo, stile e bellezza rappresentano un tutt’uno. Nei prossimi anni il turismo crescerà e a tassi percentuali elevati; la sfida è governare questa crescita valorizzando e salvaguardando il patrimonio diffuso in tutto il Paese”. Un richiamo rivolto a tutti coloro che siano desiderosi di scoprire le straordinarie meraviglie del nostro Paese. Non solo i grandi poli culturali universalmente noti, ma tutto il patrimonio diffuso nel territorio, i piccoli e grandi tesori nascosti tra le pieghe di un paesaggio sorprendente, tutto da scoprire.

L’Italia è davvero il regno della bellezza: i gioielli d’arte, archeologia, natura, le tradizioni popolari, i teatri, i paesaggi mozzafiato, i centri storici intatti sono infatti diffusi su tutto il territorio e creano una rete densa e sorprendente, un patrimonio spesso poco conosciuto ma prezioso, che merita di essere visitato, valorizzato, amato.

Per questo l’Italia è la meta sognata e fotografata dagli stranieri più di Usa e Australia (seconda e terza in classifica). Accanto alle tradizionali preferenze di americani, tedeschi eccetera si sono prepotentemente proposti i cinesi che l’hanno eletta prima meta europea: secondo la citata UNWTO nel 2016 oltre 13 milioni hanno visitato l’Europa; e di questi, secondo i dati Istat-Confturismo, 3,79 milioni hanno scelto l’Italia dove hanno speso di più (quasi mille euro a testa) tra i Paesi UE.

Del resto, nonostante i problemi di sempre – una promozione spezzettata tra Stato, Regioni e Comuni, deficit logistici, eccesso di costi fiscali, speculazione e improvvisazione di taluni operatori – il Bel Paese permane vivissimo nell’immaginario del mondo. Basti un solo dato: gli studenti di italiano nelle università americane sono passati dai quasi 50 mila del 1990 agli oltre 71 mila del 2013, afferma la Modern Language Association. E l’italiano è al quarto posto tra le lingue moderne insegnate negli atenei statunitensi, che riscoprono il “dolce sì”, mentre noi abbiamo prontamente adottato l’”ok”.

Foto:
Achille Colombo Clerici pres IEA

 

 

 

Esplosioni di gas nelle case del Milanese – Sesto S. Giovanni e Rozzano – La posizione di Assoedilizia – Genn. 2018

gennaio 15, 2018

A S S O E D I L I Z I A

 

Esplosioni di gas nelle case: quasi un bollettino di guerra
Colombo Clerici (Assoedilizia): è inconcepibile che ciò continui ad avvenire, negli anni duemila e in un paese moderno

Questa mattina  a Sesto San Giovanni e a Rozzano, nel Milanese, due esplosioni in abitazioni dovute  a fughe di gas.  Bilancio, 9 feriti, tre dei quali gravi.

Sono troppo frequenti i casi che dimostrano la pericolosità del gas (metano in particolare). Secondo i Vigili del Fuoco, in Italia si sono contati nei primi mesi del 2016 38 esplosioni e 10.625 fughe di gas. L’anno precedente si erano registrate 177 esplosioni (una ogni due giorni e oltre 23.000 fughe di gas.  Morti, feriti, danni difficilmente calcolabili. E’ quasi un bollettino di guerra. Ma è possibile che ciò continui ad avvenire, negli anni Duemila ed in un Paese moderno e civile?

Il presidente di Assoedilizia avv. Achille Colombo Clerici dichiara:

“C’è molta incoerenza nelle norme di sicurezza che regolano le modalità di uso domestico del gas.  Emblematica è la storia del metano: il “pubblico” fornisce ai cittadini una materia altamente deflagrante (ricordiamo che esso possiede 5 volte il potere calorifico del vecchio gas di città ed inoltre stratifica rendendo difficile la dispersione).

In questo quadro, si potrebbe pensare che il pubblico debba assumersi l’onere di tutelare la sicurezza dei cittadini, ma non ne dispone la integrale obbligatorietà; non stabilisce che gli enti erogatori (che esercitano un’attività economica, traendone profitto, costituente però al tempo stesso un servizio di interesse pubblico) eseguano, sotto la loro responsabilità, i relativi controlli di regolarità dell’uso e di applicazione di tutte le misure di sicurezza all’interno delle abitazioni, oltre che all’esterno, interrompendo l’erogazione in caso di anomalie; non dispone per una assicurazione sociale (come la previdenza e l’assistenza sociali) che risponda, in termini di primo rischio assoluto e con copertura del cento per cento,  sul piano non solo della responsabilità civile, ma anche del costo di ricostruzione dell’immobile.

Ci si dimentica che non ci troviamo di fronte ad una calamità naturale ineluttabile, come fosse un terremoto od una inondazione, generata dalle forze della natura; ma ad un fatto causato da azioni umane (private e pubbliche) combinate a norme di legge lacunose o distorte.

I controlli della rete di distribuzione del gas a monte del contatore sono a carico dell’ente erogatore che li effettua sotto la sua responsabilità, anche ai fini della responsabilità civile (se qualcosa non va, dovrebbe bloccare subito la erogazione).

A valle dei contatori (cioè nelle abitazioni) i controlli sono a carico dell’ASL.

Si dispone che i fornelli delle cucine non possano essere venduti, se non sono dotati del dispositivo della valvola termostatica, che impedisce la fuoriuscita del gas in caso di spegnimento della fiamma; e poi si permette che nelle case continuino ad usarsi vecchi fornelli che ne sono privi.

Non viene disposta l’installazione obbligatoria, all’interno delle abitazioni, di apparecchiature che interrompano automaticamente l’erogazione del gas, o diano l’allarme in caso di perdite dell’impianto.

Gli apparecchi domestici (cucine, forni) andrebbero “blindati” ad evitare manomissioni da parte di chi vuol far un uso improprio di questa sostanza altamente pericolosa (ad esempio per tentativi di suicidio o per minacciare e compiere ritorsioni).

Il tutto sotto la responsabilità degli enti erogatori che dovrebbero, in presenza di difetti, interrompere immediatamente la fornitura del gas.

Sui nostri suggerimenti tecnici concorda anche il C.I.G. Comitato Italiano Gas.

Per contenere se non eliminare il fenomeno Assoedilizia, oltre alle misure di sicurezza suesposte, propone che venga incentivato l’utilizzo di cucine, scaldabagni e impianti di riscaldamento elettrici attraverso:

– agevolazioni per chi opera la trasformazione da alimentazione a gas ad elettricità simili a quelle per il contenimento energetico (contributi delle amministrazioni locali all’installazione e detrazione delle spese in più anni dall’Irpef);- obbligatorietà della trasformazione per cittadini con età superiore ai 65 anni e per chi ha rivelato problemi psichici;
– tariffe elettriche agevolate.
– Congegno di blocco manuale generale della erogazione del gas da attivare in caso di fughe di gas.

Quando si sente odore di gas chiunque deve potersi attivare per eliminare il pericolo: un po’ come avviene sui treni dove esiste il comando di freno di emergenza, azionabile prima ancora di avvisare il capotreno (“gli abusi verranno puniti”, intimano i cartelli, ma intanto si deve poter agire).

Occorre dunque installare un comando nelle parti comuni degli edifici che permetta, a chiunque avverta il pericolo ed ovviamente sotto la sua responsabilità, di interrompere il flusso del gas bloccando le condutture direttamente all’esterno dell’ edificio stesso.

Poi arriveranno i Vigili del fuoco, i tecnici del settore e faranno tutte le verifiche ed i controlli o le riparazioni del caso prima di “riarmare” il congegno di blocco e ripristinare il flusso del gas.

Ad evitare scherzi scriteriati potrebbe essere installata una telecamera collegata al dispositivo di blocco per identificare l’autore dell’allarme.

Ovviamente il costo di tale installazione di sicurezza va addebitato non al proprietario di casa, ma all’azienda erogatrice.

“Più investimenti pubblici” Il Giorno del 13 gennaio 2018 – Rubrica Casa Città e Società di Achille Colombo Clerici

gennaio 15, 2018

Chi l’avrebbe detto? Negli ultimi mesi del 2017 l’industria italiana ha effettuato investimenti più di Germania e Francia. Nel Nord e nel Centro del Paese si contano 300.000 occupati in più dell’anno d’oro 2008 e talvolta le imprese non riescono a trovare personale. L’Italia, con la Germania, è l’unico grande Paese al mondo che paga cash gli interessi sul suo pur enorme debito pubblico (la Francia, ad esempio, li aggiunge al suo debito). I tanto criticati 80 euro hanno avviato la, sia pur relativa, ripresa dei consumi. L’Italia risulta prima, seconda o terza al mondo, secondo i diversi comparti commerciali, per surplus con l’estero in ben 844 prodotti – dalla rubinetteria agli elicotteri, alle macchine utensili, moda, navi da crociera, farmaceutica, agroalimentare, turismo e tanto altro – per un valore complessivo di 161 miliardi di dollari. E ancora: quanti sanno che l’Italia è il secondo Paese manufatturiero d’Europa? Che il nostro surplus commerciale con l’estero è stato lo scorso anno di 52 miliardi (per inciso: ai tempi “d’oro” della lira e delle svalutazioni competitive il record era stato equivalente a 32 miliardi di euro)?
Questi dati, assieme a moltissimi altri, sono stati presentati dal prof. Marco Fortis agli invitati all’incontro “Economia italiana. Scenario nazionale ed europeo” organizzato a Milano da Kairos (private banking ed asset management) nella propria sede.

Un bagno nell’ ottimismo? No, nella realtà, afferma Fortis. E allora perché la vulgata sostiene – anch’essa ricca di dati – che l’Italia viaggia a una velocità inferiore a quelli dei Paesi competitors?
Perché in Italia non c’è soltanto il gap tra Nord e Sud, ma anche tra imprese: a un 55% di esse che hanno superato la terribile crisi si contrappone un 45% di imprese che arrancano. E soprattutto sono venuti a mancare gli investimenti pubblici: in un paese come il nostro, nel quale l’economia pubblica è oltre il 50% del totale. Citando ancora la Germania, Fortis dice che quasi la metà dell’incremento del suo Pil 2016 – pari all’ 1,9% – è dovuto ad interventi dello Stato nella misura dello 0,9%, in particolare per gestire l’afflusso di un milione di immigrati nell’anno precedente, e calcolando anche l’incremento edilizio da esso causato. Pure il suo gigantesco surplus commerciale è in buona parte dovuto alla spesa pubblica. Se ciò fosse avvenuto anche in Italia, saremmo quasi alla pari.

La via della seta e le opportunità per le aziende italiane – “The New Silk Road for Italy” – Convegno organizzato da RINA, Comune di Genova e Baker McKenzie a Genova 24 gennaio 2017 Palazzo Ducale – IEA informa

gennaio 15, 2018

Istituto Europa Asia IEA
EUROPASIA
Europe Asia Institute

Informa

 

Convegno a Genova il 24 gennaio 2018 organizzato da RINA, Comune di Genova e Baker McKenzie

LA VIA DELLA SETA E LE OPPORTUNITA’ PER LE AZIENDE ITALIANE

RINA con sede a Genova che dal 1861 svolge attività di verifica, controllo e certificazione, Comune di Genova e Baker McKenzie organizzano l’evento “The New Silk Road for Italy” il giorno 24 gennaio 2018 a Palazzo Ducale di Genova.

I lavori si propongono di analizzare il fenomeno di integrazione economica eurasiatica spinto dal progetto cinese lanciato nel 2013 dal Presidente Xi Jinping noto anche come “Nuova Via della Seta” per sviluppare l’integrazione Eurasiatica realizzando una serie di connessioni via terra e via mare; e le opportunità che tale integrazione rappresenta per le aziende italiane e degli altri Paesi dell’Unione Europea che operano in Cina, in Asia Centrale e in Russia.

Sono previsti investimenti per 1.400 miliardi di dollari e oltre 62 Paesi coinvolti. Sei i corridoi economici:
Cina-Mongolia-Russia (CMREC)
New Eurasian Land Bridge (NELB)
Cina-Asia Centro-occidentale (CCWAEC)
Cina-Penisola dell’Indocina (CICPEC)
Cina-Pakistan (CPEC)
Bangladesh-Cina-India-Myanmar (BCIMEC)

Ad oggi sono state create 56 aree di cooperazione economica e commerciale, generando 1.1 miliardo di dollari di ricavi fiscali e oltre 180 mila posti di lavoro.

L’ Italia rappresenta uno snodo strategico per la BRI, sigla internazionale del progetto. E’ importante quindi che possa trarre da questa iniziativa i maggiori benefici possibili.

Il progetto è finanziato da
– AIIB
– Silk Road Fund
– China Development Bank
– China EX-IM Bank

Foto:
Achille Colombo Clerici pres. IEA