Innovare, un’occasione per il turismo – Articolo su QN Il Giorno del 23 ottobre 2021 di Achille Colombo Clerici
Innovare, un’occasione per il turismo.
Articolo su QN Il Giorno del 23 ottobre 2021 di Achille Colombo Clerici
Stagione turistica estiva 2021 in bianco e nero. Ai primi di settembre, escludendo perciò un mese ancora spumeggiante per il settore, qualche dato: Bankitalia e le associazioni di settore parlano di +53% della spesa dei turisti nel solo mese di giugno rispetto al 2020, + 567% per i voli, + 1090% per gli hotel; ma bisognerà aspettare il 2022 per tornare ai valori pre-pandemia.
In un quadro generale che, secondo i dati OCSE, vede a livello mondiale una perdita di un miliardo di turisti su un totale di un miliardo e mezzo, e di 150 milioni di posti di lavoro, da noi sono mancati i turisti stranieri, soprattutto americani, russi, cinesi. Han fatto meglio i diretti competitor mediterranei, Spagna e Grecia. La Grecia, in particolare, nel periodo luglio-agosto ha addirittura registrato picchi di presenze superiori al 2019.
Nel giardino di casa (Milano e Lombardia) le cose sono andate meglio: secondo l’assessorato regionale competente nell’agosto scorso, rispetto allo stesso periodo del 2019, in Lombardia si è registrato un incremento di presenze di turisti italiani dell’8,4%.
In Italia si ripropone un antico problema: la costante perdita di competitività rispetto ai Paesi citati, e non solo. Il Next Generation Eu e la nascita di un ministero ad hoc possono essere gli strumenti migliori per far ripartire un settore che genera crescita, sviluppo economico e occupazione. L’urgenza è quella di conquistare i mercati emergenti, Medio Oriente, Sud est asiatico, Africa. Le iniziative da mettere in campo produrranno risultati solo se i fondi saranno distribuiti rapidamente, senza appesantire le procedure di una burocrazia in continua evoluzione e destinata a giocare un ruolo determinante nel nostro futuro.
Innanzitutto i circa 2 miliardi destinati al turismo non vanno intesi quali “ristori” agli operatori colpiti dalla pandemia, ma quale supporto ad iniziative mirate all’innovazione, all’aggregazione dell’offerta (non più campanilistica concorrenza tra Regioni, per citare), alla crescita di player nazionali, al rispetto dell’ambiente e del patrimonio culturale. E, utilizzando la digitalizzazione, per realizzare strumenti di analisi che consentano l’acquisizione e l’elaborazione aggregata dei dati sui turisti, sui loro gusti, le loro abitudini, gli spostamenti, le attività, gli acquisti; un calendario nazionale di eventi e iniziative. In sintesi, più che promuovere e commercializzare serve favorire l’interazione tra tutti gli operatori, economici e amministrativi, garantendo vari livelli di fiducia.
La stagione turistica invernale si sta aprendo con segnali positivi. Speriamo in bene.

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