Seminario alla Bocconi di Milano su semplificazioni, PNRR, transizione ecologica, rigenerazione urbana promosso da Fondazione Enti Locali e Upel provinciale di Milano

COLOMBO CLERICI: MODERNIZZAZIONE, MA SENZA COAZIONI

 di Benito Sicchiero

“All’Europa che ci chiede una ristrutturazione profonda di 100 milioni di metri quadrati di edificato, l’Italia risponde con la bozza di legge, predisposta dal MIMS e presentata alla XIII Commissione del Senato, sulla rigenerazione urbana. Il testo, invece di innescare una risposta di sistema, in grado di smuovere, incentivandoli, centinaia di migliaia di interventi spontanei, realizzati con il risparmio privato dei diretti proprietari, pretende di pilotare in modo dirigistico una serie di interventi privilegiati (attraverso la forma della negoziazione urbanistica propiziata da fondi e sgr) che saranno gestiti da soggetti privilegiati, fra cui le società pubbliche, le cooperative, le imprese, i consorzi unitari di piccoli proprietari. Un dirigismo che non tutela i diritti delle minoranze (come peso urbanistico nei piani e come peso economico in generale), arrivando a concepire l’esproprio dei non aderenti al piano al fine di realizzare quel risanamento degli edifici che, già introdotto dalla legge 865/71, era stato dichiarato illegittimo dalla Corte Costituzionale”.

E’ quanto affermato dal Presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici intervenendo all’Università Bocconi di Milano al seminario “Sinergie pubblico privato, transizione ecologica e rigenerazione urbana. Le risposte del PNRR alle esigenze della crescita sostenibile” organizzato daUpel Milano e Fondazione Enti Locali  con il contributo scientifico dell’Università Bocconi nell’ambito di un ciclo di incontri  di aggiornamento sui contratti pubblici. Il seminario è stato moderato da Miriam Allena, Avvocato del Foro di Milano, Professore di diritto amministrativo presso l’Università Bocconi di Milano. Dirige il comitato esecutivo dell’Observatory on PubliProcurement and Sustainability dell’Università Bocconi. Relatori, oltre il citato Colombo Clerici: Giuseppe Andrea Primerano, Avvocato del Foro di Roma. Ricercatore presso l’Università degli studi di Bari; Pierluigi MantiniAvvocato e Professore presso il Politecnico di Milano. Svolge il ruolo di consigliere giuridico della Struttura Commissariale per la ricostruzione dell’Italia centrale e presso il Ministero per le Infrastrutture e i Trasporti; Piero PelizzaroChief Resilience Officer, Direttore del Progetto Città Resilienti del Comune di Milano; Submember of the European Board of the Resilent Cities Network. Esperto nello sviluppo di strategie di resilienza.

Se le risorse da investire sono, caso eccezionale, consistenti – 2,8 miliardi di euro grazie al PNRR – ciò che sembra essere carente sono le competenze per gestirli al meglio. Certo, la rigenerazione urbana per la prima volta viene progettata in un quadro olistico che non si limita a interventi sul costruito, ma la inserisce in una prospettiva di integrazione e sostenibilità nella quale i pur legittimi interessi dei privati non prevalgono sugli interessi collettivi. Caso emblematico la difficoltà di accedere ad alloggi – alloggi sociali accanto all’ERP – a prezzi calmierati da parte di una larga fascia di popolazione dei grandi centri urbani con una frammentarietà di interventi che ha portato, quali conseguenze, insicurezza e delusione.

Conciliare gli interessi dei privati con la coesione sociale sembra aver trovato risposta nel ‘modello Milano’: sono stati finanziati progetti per quasi 400 milioni di euro che spaziano dalla riqualificazione di quartieri (Niguarda e San Siro) a nuovi mezzi pubblici di trasporto alla costruzione-ristrutturazione di scuole. Gli obiettivi del Comune come punto di partenza in relazione agli strumenti pianificatori e strategici, prevedono, tra l’altro, una riduzione del 4% di consumo del suolo; 20 nuovi parchi; 3.250.000mq di nuove aree agricole; 45% di riduzione delle emissioni di co2; contenimento dell’incremento della temperatura a 2°; 68 km di aumento della rete metropolitana e metrotramviaria.

Transizione ecologica e rigenerazione urbana è la più grande sfida che governo centrale, governi locali, Comuni, pubblico e privato si accingono ad affrontare, non sempre con unità di intenti, per modernizzare il Paese con interventi idrogeologici, con la “cura” di punti, viadotti, messa in sicurezza degli edifici in un quadro di conflitti di competenze che rende indispensabile utilizzare le norme sulla semplificazione. “E se – ha concluso Colombo Clerici – le grandi città sono meglio dotate di strumenti atti ad affrontare la sfida, va ricordato che i due terzi della popolazione italiana, cioè circa 40 milioni di persone, vivono in nuclei urbani che contano da poche decine a 60.000 abitanti.”

Foto: Achille Colombo Clerici, Miriam Allena, Giuseppe Andrea Primerano,  Pierluigi Mantini

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