Archive for the ‘Istituto Italo Cinese’ category

Riapertura Navigli di Milano – Al via il dibattito pubblico, con il Sindaco Giuseppe Sala – Assoedilizia – Giugno 2018 – IEA informa

giugno 12, 2018

Istituto Europa Asia
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Riapertura Navigli, al via il dibattito pubblico.
SULL’AFFASCINANTE PROGETTO L’INCUBO DELLA DURATA EFFETTIVA DEI LAVORI

Sala Alessi gremita per l’avvio del dibattito pubblico per la riapertura dei navigli alla presenza del Sindaco Giuseppe Sala, dell’assessore alla Partecipazione, Cittadinanza attiva e Open data Lorenzo Lipparini, del coordinatore del Comitato scientifico per la riapertura dei navigli Antonello Boatti e di Marco Prusicki, componente del Comitato e professore Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle costruzioni e Ambiente costruito del Politecnico di Milano.

Si tratta del primo di una serie di eventi pubblici per presentare alla città il “Progetto navigli” che riguarda, per ora, 2 dei 7,7 chilometri del tracciato storico dei Navigli, per un importo di circa 150 milioni.

I lavori prevedono la riconnessione idraulica della Martesana con la Darsena mediante una tubatura sotterranea e la scopertura di cinque tratti dei Navigli. Il primo interessa via Melchiorre Gioia da Cassina de’ Pomm a via Carissimi; il secondo la Conca dell’Incoronata da viale Monte Grappa a via Castelfidardo; il terzo via Sforza, da via Laghetto a Corso di Porta Romana; il quarto in piazza Vetra  da via Vettabbia a corso di Porta Ticinesae, infine la Conca di Varenna da via Marco d’Oggiono alla Darsena con la rimessa in funzione della Conca storica. Obiettivo, una città “dolce e lenta”, secondo Sala, dove l’acqua gioca un ruolo fondamentale per diminuire il numero delle auto.

Il percorso partecipativo durerà circa un mese e mezzo e avrà come oggetto il documento progettuale di Fattibilità tecnico economica, reso disponibile ai cittadini in una versione semplificata e più comprensibile.

Tutti i materiali sono disponibili sul sito https://progettonavigli.comune.milano.it e nel Cortile d’onore di Palazzo Marino è allestita una speciale mostra per vedere da vicino i rendering e consultare il progetto nella sua interezza. A disposizione dei cittadini anche una brochure, distribuita oggi ai partecipanti e disponibile nelle sedi dei municipi e durante i cinque incontri pubblici in programma.

La consultazione sarà divisa in quattro fasi: dopo l’attivazione del sito e la distribuzione della versione cartacea dei materiali si passerà alla fase di coinvolgimento diretto di cittadini, commercianti, associazioni, comitati di zona attraverso incontri pubblici e sopralluoghi nelle zone interessate dal progetto: il calendario degli incontri è disponibile al link https://progettonavigli.comune.milano.it/incontri-pubblici. La terza fase si concentrerà invece sulla raccolta dei contributi, l’ultima alla restituzione dei risultati ottenuti. Il percorso di partecipazione sarà coordinato da Andrea Pillon, professionista selezionato tramite avviso pubblico, a cui è affidato il compito di garantire l’imparzialità del dibattito.

“Condividiamo in toto i valori di una “città d’acqua”  più bella e con meno traffico, ma la realizzazione di un progetto così complesso si scontra con la dura realtà dello spostamento della cosiddetta rete dei sottoservizi (linee telefoniche, digitali ma anche tubature del gas, dell’acqua, delle fogne) e quant’altro – afferma Alessandro Belgiojoso,  nel suo ruolo di segretario del Comitato S.Vittore-S. Ambrogio-Carducci -. Cito, ad esempio, il cantiere della MM4 di S. Ambrogio che, a neppure tre anni dall’inizio dei lavori, ha già accumulato un ritardo di oltre un anno per il mancato accordo per lo spostamento dei cavi tra il Comune ed i gestori di una rete telefonica”.

Il presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici, pur affascinato dall’idea di tornare ad una città che risponda all’iconografia romantica della Milano ottocentesca; premessa l’esigenza di meglio comprendere le eventuali ragioni tecniche che potrebbero presiedere a tale scelta; richiama l’esigenza di una attenta valutazione delle ragioni sulle quali si fondò la decisione di chiudere; ragioni che risalgono addirittura al periodo precedente la Prima Guerra Mondiale. Auspica comunque una approfondita riflessione sulla attualità storica del nuovo progetto.

Foto:
Achille Colombo Clerici con Alessandro Barbiano di Belgiojoso

 

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“Difendere l’Europa” Presentazione Libro di Pecchi, Piga, Truppo; Editore Vitale & Co – Guido Roberto Vitale – Società del Giardino Milano – IEA Informa

febbraio 7, 2017

Istituto Europa Asia IEA
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Presentato a Milano il volume di Pecchi, Piga, Truppo “Difendere l’Europa”, Editore Vitale & Co

UN ESERCITO COMUNE PER RIACCENDERE LO SPIRITO UNITARIO

Un esercito comune europeo quale elemento di coesione dell’Unione oggi in difficoltà come ieri avvenne con l’euro: è il messaggio lanciato alla presentazione del volume “Difendere l’Europa”, nuova iniziativa editoriale di Vitale & Co.

L’opera, con una introduzione scritta da Lucio Caracciolo, docente di Studi strategici presso la Luiss di Roma, è stata curata da Gustavo Piga (professore Ordinario di Economia Politica all’Università degli Studi di Roma Tor Vergata), Andrea Truppo (comandante del 20°Gruppo Addestramento Operativo), Lorenzo Pecchi (docente presso l’Università di Roma Tor Vergata).

Ricco di dati e tabelle che illustrano la situazione della difesa dei principali attori politici ed economici del mondo – Usa, Russia, Cina, eccetera –  il volume conduce a considerazioni geopolitiche di grande interesse.

La democrazia occidentale sta vivendo un momento difficile – Brexit, Trump, rivolta della classe media impaurita ed esacerbata da disoccupazione e disuguaglianze – che l’Europa, matrice di politiche di corto respiro, sta subendo.

La politica continentale sta ripetendo quanto è accaduto al sistema finanziario mondiale, vittima di miopia, con l’ansia dei profitti trimestrali.

Con la notevole aggravante che il risultato immediato, tipico degli speculatori, diventa un crimine se adottato da chi è chiamato a programmare per gli anni e i decenni a venire.

Tra i punti rilevanti emersi dalle relazioni, le positive conseguenze per l’economia e l’occupazione (tralasciando le considerazioni etiche) del forte settore della difesa che oggi in Europa investe  220 mld di euro e impiega 1.400.000 persone.

Molto poco comunque – e frazionato in tante iniziative nazionali – rispetto agli Usa che, per “mantenere la pace nel mondo”, investono 550 miliardi di dollari, più di tutti gli altri Paesi messi assieme.

Certo, un esercito comune europeo non è cosa facile da realizzare se si prescinde da una visione politica comune, appunto.

Quando il “nemico” era unico (l’Unione Sovietica) era facile trovare unità tra tutti i Paesi occidentali.

Oggi i focolai di tensione sono molteplici e riguardano di più alcuni Paesi, meno altri che non si sentono direttamente coinvolti.

Giganteggia comunque una considerazione di fondo.
L’Europa occidentale gode il periodo di pace più lungo della sua storia, oltre 70 anni, ad eccezione della “guerra umanitaria” nei Balcani (a confronto gli Stati Uniti, nello stesso periodo, sono stati senza guerre per pochi anni soltanto).  Ciò illude che la pace, come la democrazia, siano realtà acquisite e immutabili.

Non è così, anzi il caso Europa è un’eccezione.
Una difesa comune europea inoltre consentirebbe di avere una politica estera comune facendo del Vecchio Continente, che è il gigante economico del mondo, anche un gigante politico, riaccendendo lo spento motore europeista.

Diversamente subiremo, anziché contribuire a forgiarlo, il nuovo ordine mondiale che si sta profilando.

Relatori, oltre agli autori del libro:
– Guido Roberto Vitale (presidente della Vitale & Associati, consigliere d’amministrazione del Fai),
– Francesco Giavazzi (economista, editorialista Corriere della Sera),
– Angelo Panebianco (politologo, professore ordinario di Relazioni Internazionali all’Università di Bologna),
– Rudi Bogni (già amministratore delegato di Ubs private banking),
– Franco De Benedetti (imprenditore e politico).

Interventi, tra numerosi altri, di Mario Monti (senatore a vita ed ex presidente del Consiglio), Cesare Romiti (presidente della Fondazione Italia Cina), Sergio Romano (ambasciatore, docente, editorialista del “Corriere della Sera”).

Foto:
– Sergio Romano con il presidente IEA Achille Colombo Clerici
achille-colombo-clerici-con-sergio-romano

 

 

Brexit – Autorità bancaria europea a Milano – Campagna di opinione: QN Il Giorno del 30 giugno 2016 pag. V Intervista a Rosario Alessandrello

giugno 30, 2016

Istituto Europa Asia IEA
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“Puntare sulla solidità delle banche per aggiudicarsi la corsa all’Eba”

Rosario Alessandrello: a Milano anche l’Agenzia del farmaco

IL RISULTATO inaspettato del referendum in Gran Bretagna ha aperto il dibattito sulle nuove opportunità per la città di Milano di acquisire centralità all’interno dell’Unione Europea e, in particolare, di aggiudicarsi i due enti ospitati da Londra: l’Agenzia europea per il farmaco e l’Autorità bancaria europea (Eba).

Il governatore Roberto Maroni e il nuovo sindaco Giuseppe Sala hanno già alzato la mano, dicendosi interessati ad aprire le porte di Milano a entrambe le istituzioni continentali. Abbiamo deciso di approfondire il tema sulle pagine del Giorno interpellando rappresentanti del mondo produttivo, esperti di finanza e addetti ai lavori. Dopo il presidente di Assoedilizia e dell’Istituto Europa Asia, Achille Colombo Clerici, e il presidente dell’Associazione bancaria italiana, Antonio Patuelli, oggi è il turno di Rosario Alessandrello, presidente delle Camere di Commercio italo-russa e italo-iraniana.

di Luca Zortoli

 MILANO

Rosario Alessandrello, ingegnere, presidente delle Camere di Commercio italo russa e italo-iraniana, prende quota la proposta di candidare Milano come prossima sede dell’Autorità bancaria europea (Eba), che oggi è a Londra, dopo l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea. Milano può giocarsi la partita alla pari con le altre candidate al momento più accreditate?
“La proposta per noi non può essere che necessaria. Faccio una premessa: in Italia abbiamo un intero sistema di piccole e medie imprese che sono banca-dipendenti e che in un momento così delicato avrebbero bisogno di avvicinarsi alla Borsa o ad altri tipi di finanziamento, come i minibond. In Italia le imprese che hanno ricavi sotto i 200 milioni di euro sono il 48 per cento, in Gran Bretagna il 21 per cento, in Germania il 18 per cento.
Abbiamo un problema di crescita delle imprese. E in questo panorama di crisi, la Lombardia è ai primi posti per produzione e per aziende sviluppate, ma la Borsa di Milano continua a essere Londra dipendente”.

E come potrebbe influire su questo scenario il trasferimento nella nostra città di un’istituzione importante come l’Autorità bancaria europea?
“Le banche, piene di titoli di Stato, sono sotto attacco degli speculatori.
Ma noi abbiamo banche più solide, a differenza di quelle straniere che sono più ricche di derivati.
Un’autorità deve dare ragione e far trapelare la vera realtà sulla condizione delle banche italiane rispetto a quelle straniere. Pensi, dopo quello che è successo con la Brexit, sono passati due giorni e non è successo niente, ma ci sono i furbetti speculatori che avevano già capito che il sistema era sotto attacco”.

La Russia e i suoi oligarchi hanno patrimoni depositati a Londra. Adesso, dove sarebbero più favorevoli a spostarli?
“Oggi i capitali russi sono nelle banche inglesi e i russi sono molto sensibili a portare i propri soldi in porti più sicuri, visto che gli inglesi fanno loro la guerra con le sanzioni”.

Ma lei ha già avuto qualche riscontro su questo fronte specifico?
“I russi hanno frizioni con il marchingegno anglosassone, sanno che i maggiori danni li hanno avuti dal Regno Unito. Indebolire il sistema inglese in finanza per far crescere un centro alternativo? I russi sarebbero ben felici di farlo”.

Ma Milano può battere le concorrenti. Parigi e Francoforte, che al momento sembrano le più serie competitor del lotto per soffiarle I’Authority sulle banche?
“Si può costruire, la città ha un retroterra positivo, opera nel campo finanziario, ha un’amministrazione efficace. Bisogna portarsi su una strada di crescita”.

Oltre all’Agenzia bancaria Milano sarebbe in grado di aggiudicarsi anche l’Agenzia europea del farmaco, che ha sede sempre nel centro di Londra e che presto dovrà traslocare a seguito dell’esito del referendum sull’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea?
“Questa è più facile, perché siamo leader in Europa. L’Italia si è specializzata nelle preparazioni di fondo, non dei farmaci finiti. La Russia, ad esempio, non compra la scatola, che costa di più, ma il principio attivo e l’Italia è tra i primi Paesi per la produzione di principi attivi”.

IL PUNTO
Referendum choc.
Con l’uscita a sorpresa della Gran Bretagna dall’Unione Europea i due enti continentali ospitati da Londra dovranno traslocare.
Partono le manifestazioni d’interesse per aggiudicarsi sia l’Autorità bancaria europea che l’Agenzia europea del farmaco.

Le chiavi del successo
Milano è cresciuta anche grazie all’Expo del 2015.
E proprio l’Esposizione universale ha dato modo agli altri Paesi di notare i miglioramenti della città.
E poi ci sono tutte le infrastrutture necessarie: aeroporti treni ad alta velocità e nuovi tunnel alpini completati o in costruzione.

BREXIT
Una settimana fa la maggioranza dei britannici ha votato per l’uscita del loro Paese dall’Unione Europea

LA CITTÀ E’ PRONTA
Opera in campo finanziario ha un retroterra positivo e può contare su un’amministrazione molto efficace.

IL RUOLO DEI RUSSI
Sarebbero ben felici di indebolire il sistema inglese in finanza per far crescere un centro alternativo.

Foto: Rosario Alessandrello e Achille Colombo Clerici pres. IEA

Achille Colombo Clerici con Rosario Alessandrello

Il Giorno

Maestri del Paesaggio e del Giardinaggio a Bergamo – “International Meeting of the Landscape and Garden” – Arketipos

luglio 14, 2014

ASSOEDILIZIA – Property Owners’ Association Milan Italy
e
Istituto Europa Asia IEA
Europe Asia Institute

 

Presentata da Arketipos la manifestazione (6-21 settembre 2014)

A BERGAMO I MAESTRI INTERNAZIONALI DEL PAESAGGIO E DEL GIARDINAGGIO

Benessere della mente, del corpo, dell’individuo e della collettività. “I Maestri del Paesaggio – International Meeting of the Landscape and Garden”, tra le manifestazioni più significative al mondo in tema di paesaggio, torna ad animare Bergamo Alta dal 6 al 21 settembre 2014.

Healing Landascape è il tema dell’edizione 2014 che – come spiega Giulio Senes, docente e ricercatore presso la Facoltà di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università degli Studi di Milano e Direttore del Corso di Perfezionamento in Healing Gardens –  “vuole approfondire il tema del verde come fonte di benessere (cioè “healing”).

I “benefici” del verde sono molteplici e afferiscono a tutte e tre le “sfere” della definizione di salute dell’OMS: fisico, mentale, e sociale.

La scelta del tema segue il percorso intrapreso nella passata edizione: “Feel the water”, continuando l’avvicinamento al tema di Expo 2015: “Nutrire il pianeta, energia per la vita”.

Attraverso la cura di orti e giardini, l’uomo attira a sé il potenziale energetico delle piante, lasciando fluire liberamente stati d’animo e pensieri, secondo quel bisogno recondito che gli antichi chiamavano: bio-filia.

Si ripartirà, infatti, dal giardino dei semplici, ovvero varietà vegetali con virtù medicamentose, nato nel periodo medioevale e conservato dai monaci nei secoli, per arrivare fino a noi come un vero e proprio dono della natura.

Per due settimane, eventi itineranti, seminari, workshop, appuntamenti culturali e enogastronomici, mostre, aperitivi del paesaggio e concorsi racconteranno un mondo diverso, più verde, conducendo il pubblico in un alveo di benessere e architettura green.

Manifesto del paesaggio urbano sarà, anche quest’anno l’allestimento temporaneo di Piazza Vecchia, per l’occasione ribattezzata Piazza Verde, che porta la firma internazionale di Peter Fink  in team con Lucia Nusiner e Maurizio Quargnale.

La rosa di relatori dell’edizione 2014 include le più autorevoli firme tra Paesaggisti, Garden Designers, Landscape Architects selezionati e invitati da Arketipos per questa quarta edizione: da Stig L. Andresson a Fergus Garrett, da Marco Bay a Peter Fink, progettista del nuovo volto di Piazza Verde. E ancora: Pablo Georgieff, Mikyoung Kim, Luciano Giubbilei, Ugo Morelli, Ulf Nordfjell e molti altri.

E le occasioni per confrontarsi con tali maestri del paesaggio saranno davvero tantissime, grazie ai Workshop, ai Seminari e agli Aperitivi del Paesaggio.

Per la prima volta, inoltre, in occasione della IV edizione dell’International Meeting del 20-21 settembre, Arketipos coinvolgerà il Best in Show 2014 Luciano Giubbilei per un tête a tête con Fergus Garrett, notissimo capo giardiniere di Great Dixter. I due verranno intervistati dalla direttrice della rivista britannica Gardens Illustrated, Juliet Roberts e dal pubblico presente in teatro.

Attesa la Summer School a cui parteciperanno sedici studenti provenienti da tutto il mondo, supervisionati dai Visiting Professor, Andy Sturgeon e Gianni Pettena.

“Saranno giorni di fermento artistico e creativo per promuovere, diffondere e valorizzare la cultura del paesaggio e l’ambiente della nostra città – sottolinea l’assessore all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile della Regione Lombardia Claudia Terzi –

Ma a coinvolgere i giovani e gente di ogni età, penseranno anche le iniziative Green Fashion e Green Food e gli Chef del Paesaggio in collaborazione con il Gruppo Editoriale L’Espresso e D Repubblica, nel primo caso in co-working con l’Istituto Europeo Del Design, Maliparmi e Martinelli Ginetto spa per spingere i creativi emergenti a confrontarsi in un contest di Textile design e di Fashion/Accessories Design; nel secondo caso lavorando con Le Tavole di Bergamo Alta per selezionare la ricetta di un primo piatto green che meglio tradurrà le eccellenze territoriali rivisitate in chiave nature, aggiudicandosi il titolo di Ricetta Madrina della Manifestazione.

Altra novità attesissima è Green Design, iniziativa che rinnova il rapporto con Mondadori e le testate Grazia Casa e Interni per riscoprire le unicità di Città Alta attraverso prodotti outdoor di design.

Tra le novità del 2014 la mostra organizzata in collaborazione con GAMeC, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea e Allianz Bank, dedicata al fotografo Long Chin – San (Zhejiang 1892-1995) dal titolo “Long Chin San-Mario Finazzi.

“La nuova amministrazione – sottolinea Leyla Ciagà, assessore all’Ambiente, al Verde Pubblico e alle Politiche energetiche del Comune di Bergamo – sostiene in modo convinto la rassegna I Maestri del Paesaggio”.

“La manifestazione – sottolinea il presidente di Arketipos, Maurizio Vegini,  che insieme al Comune la organizza – ha portato a Bergamo centinaia di migliaia di visitatori, centinaia di partecipanti all’International Meeting, relatori internazionali di prestigio e un’attenzione europea senza precedenti”.

La manifestazione, oltre che dal Comune di Bergamo, è patrocinata da Regione Lombardia, EXPO 2015 e da numerose associazioni nazionali e internazionali.

Foto: Achille Colombo Clerici pres. Assoedilizia e Istituto Europa Asia

foto presidente Duomo 2

 

 

Josine Dupont Pareto Spinola alla Triennale di Arti visive di Roma

Maggio 8, 2014

ISTITUTO EUROPA ASIA – IEA – EUROPE ASIA INSTITUTE

JOSINE DUPONT ALLA TRIENNALE DI ARTI VISIVE DI ROMA

La pittrice Josine Dupont Pareto Spinola partecipa alla Esposizione Triennale di Arti Visive di Roma che si inaugurerà il 6 giugno alle ore 17 presso il Padiglione Gold della Facoltà di Ingegneria dell’Università La Sapienza, via Eudossiana 18.

La Triennale di Roma, che si svolge sotto la direzione artistica del prof. Daniele Radini Tedeschi, verrà inaugurata da Achille Bonito Oliva.

Catalogo editoriale Giorgio Mondadori.

Josine Dupont, nata a Milano da famiglia di origine belga, risiede nel cuore del Tigullio.

Ha studiato presso la Scuola Superiore degli artefici di Brera e si è diplomata in pittura all’Accademia di Belle Arti di Genova.

 Ha partecipato a diverse personali e collettive in Italia e all’estero, in spazi pubblici e privati.

Vittorio Sgarbi ne ha curato una mostra milanese, tenutasi in via della Spiga qualche mese addietro.

E’ seguita la pubblicazione di una brochure con un testo critico sempre da parte di Sgarbi.

Nel corso della sua ricerca artistica Josine Dupont è passata da un primo periodo figurativo a una fase in cui ha indagato la figura umana rivisitando nell’astrazione il linguaggio barocco, per approdare quindi all’informale gestuale, rappresentato da diversi lavori che completano il percorso espositivo.

 L’artista utilizza una personale tecnica pittorica sviluppata attraverso varie sperimentazioni e perfezionata nel corso del tempo.

 Foto: Josine Dupont Pareto Spinola con Vittorio Sgarbi e Achille Colombo Clerici

Josine Dupont Pareto Spinola con Vittorio Sgarbi e Achille Colombo Clerici

 

 

Quarto Capitalismo – Beplex Sergio Erede – Giorgio Basile – Convegno Centro Studi Grande Milano all’Urban Center

aprile 7, 2014

ISTITUTO EUROPA ASIA –   IEA – EUROPE ASIA INSTITUTE
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Il Centro Studi Grande Milano organizza un workshop giovedì 10 aprile, ore 10,   all’Urban Center di Milano          

AZIONI PER LO SVILUPPO DEL QUARTO CAPITALISMO – SOGGETTI, RISORSE,  STRUMENTI

L’Osservatorio del Centro Studi Grande Milano sul Quarto Capitalismo nasce dedicato a quel vasto nucleo di aziende manifatturiere fortemente specializzate, strettamente collegate all’attività di Ricerca & Sviluppo, capaci di coprire le grandi nicchie dei mercati globali.

Queste aziende, oltre cinquemila, hanno medie dimensioni e rappresentano la metà della manifattura italiana, compreso l’indotto.

Esse trainano l’export italiano che, nonostante la crisi economica, tra il 2010 e il 2013 è cresciuto da 92 a 110 miliardi, prevalentemente grazie alle aziende del Quarto Capitalismo. 

L’Osservatorio rivolgerà il suo sguardo alle medie aziende che insistono prevalentemente sul territorio milanese. Per presentare l’iniziativa Il Centro Studi Grande Milano organizza un workshop dal titolo:

AZIONI PER LO SVILUPPO DEL QUARTO CAPITALISMO-Soggetti, risorse, strumenti, all’Urban Center, Galleria Vittorio Emanuele, Milano, giovedì  10 aprile 2014, ore 10.

Vi partecipano, moderatore Stefano Righi, giornalista dell’economia del Corriere della Sera, Giorgio Basile, presidente e AD di Isagro; Salvatore Carrubba, giornalista di economia; Sergio Erede, Studio Bonelli Erede Pappalardo; Barbara Lunghi, Borsa Italiana-Responsabile mercati primari pmi; Daniela Mainini, presidente Centro Studi Grande Milano; Mario Massari, Università Bocconi.

Nel corso dei lavori si metteranno a fuoco le strategie per la capitalizzazione delle società al fine di legarne gli sviluppi futuri alla proprietà (che in Italia è prevalentemente familiare)  e ad un management in sintonia con quest’ultima. 

Sviluppi affidati in larghissima parte a Ricerca & Sviluppo.

Nella certezza che il valore del titolo debba essere funzione dei risultati e della credibilità delle prospettive.

A questo fine sarà presentato nel corso del workshop un nuovo strumento finanziario, le Azioni Sviluppo,  autorizzate da Consob sin dal 2008  a valle di un progetto condotto da Assolombarda e Borsa Italiana con la collaborazione di Mediobanca e dello studio Bonelli-Erede-Pappalardo che partiva da una riflessione di  Giorgio Basile, allora componente del Comitato di Presidenza di Assolombarda. 

COS’È IL QUARTO CAPITALISMO 

Il Quarto capitalismo è costituito dalle imprese della fascia dimensionale intermedia, né grandi né piccole, generalmente distinte da una presenza internazionale e parzialmente riconducibili a sistemi produttivi territoriali. 

Il Quarto capitalismo comprende convenzionalmente: le medie imprese (costituite dalle società di capitali aventi una forza lavoro compresa tra 50 e 499 dipendenti ed un volume di vendite tra 15 e 330 milioni di euro); la prima fascia delle grandi imprese (società con più di 499 dipendenti ed un fatturato inferiore ai 3 miliardi di euro). 

Nel loro insieme, le imprese del Quarto capitalismo derivano da una trasformazione dell’industria nazionale spinta dalla competizione globale e dal parziale declino dell’influenza dei grandi gruppi nazionali.  L’origine di questa trasformazione risale in media agli anni ‘70 e i principali mercati di sbocco sono rappresentati dai paesi europei, in buona misura quelli dell’area dell’euro e, più di recente, quelli dell’Est e dell’Asia.

COSA SONO LE AZIONI SVILUPPO

Azioni Sviluppo intende essere uno strumento per favorire la crescita delle medie aziende italiane, sia quotate che non. Una categoria innovativa di azioni che permette  all’imprenditore di realizzare importanti progetti di sviluppo senza rinunciare al controllo della società e al mercato di investire in società con progetti industriali innovativi di medio e lungo termine.
Riconoscendo ai soci di minoranza due importanti fattori: un maggior dividendo rispetto ai titoli ordinari e la certezza che le loro Azioni Sviluppo si convertono automaticamente in ordinarie nel caso in cui il soggetto controllante al momento dell’emissione perde il controllo e comunque in ogni caso di Opa obbligatoria.

foto: Achille Colombo Clerici presidente Istituto Europa Asia

foto

CINA SOCIETA’ –Capodanno Cinese – Anno del Cavallo – AUGURI ISTITUTO EUROPA ASIA EUROPE ASIA INSTITUTE

febbraio 3, 2014

IEA
ISTITUTO EUROPA ASIA
EUROPE ASIA INSTITUTE

Gli auguri del Presidente dell’Istituto Europa Asia Achille Colombo Clerici

COMINCIA L’ANNO CINESE DEL CAVALLO

In occasione dell’inizio dell’Anno del Cavallo, il Presidente dell’Istituto Europa Asia Achille Colombo Clerici esprime fervidi auguri  all’intera comunità cinese in Italia con la quale l’Istituto intende continuare e sviluppare la proficua collaborazione in atto. “Pace anno dopo anno.”

Il Cavallo è il settimo segno del sistema zodiacale cinese. È favorevole alle persone energiche, perseveranti e laboriose. Per i cinesi il cavallo è uno degli animali più amati e lo venerano molto.
Essendo per la sua natura un animale amichevole, aperto e intrepido il cavallo si aspetta le stesse qualità anche dagli altri: “Dovete essere onesti con le persone che vi circondano – è la raccomandazione – rispettate voi stessi e i vostri prossimi, non lesinate buone parole e allora la fortuna verrà nella vostra casa”.

Il Presidente aggiunge: “La Cina è un Paese cui guardiamo con ammirazione e rispetto; per ciò che rappresenta, per ciò che sta dimostrando di saper fare e per la rilevante consistenza di contatti, di rapporti sociali, culturali ed economici con il nostro Paese, e di presenza seria e laboriosa nella nostra città ed in Italia.”

Foto: Achille Colombo Clerici con il Console Generale di Cina Signora Liang Hui ad un pranzo ufficiale

Achille Colombo Clerici con il Console Generale di Cina signora Liang Hui ad un pranzo ufficiale

 

Tina Colombo – La scomparsa: Cordoglio dell’Istituto Europa Asia

febbraio 18, 2013

SI E’ SPENTA LA SIGNORINA TINA COLOMBO, SORELLA DEL SENATORE VITTORINO, CHE APRI’ LA CINA ALL’ ITALIA E ALL’EUROPA 

Si è spenta nella casa di Albiate la signorina Tina Colombo, sorella del senatore Vittorino Colombo, una delle più rilevanti figure politiche italiane, presidente del Senato della Repubblica, fondatore dell’Istituto Italo Cinese di cui la stessa signorina Colombo, alla scomparsa del fratello, ha retto per un certo tempo le sorti.

“La signorina Tina, come era ricordata con rispettoso affetto – dice Achille Colombo Clerici, presidente dell’Istituto Europa Asia e già presidente dello stesso Istituto Italo Cinese – ha perpetuato con capacità e passione la memoria del fratello anche attraverso l’annuale Premio Internazionale a Lui intestato, indetto dalla Fondazione Vittorino Colombo, presieduta da Angelo Caloia.

Premio che da Albiate, nel  cuore della Brianza cattolica e produttiva, mantiene costanti rapporti con personalità di caratura mondiale.

Era una figura di riferimento, insostituibile, di tutto un mondo che oggi la piange”.

L’Istituto Italo Cinese, fondato 42 anni or sono,  ha svolto e svolge tuttora una funzione di particolare importanza nelle relazioni culturali con la Cina e ha promosso numerose iniziative di particolare rilievo anche in campo economico, con missioni commerciali di alta qualità che hanno aperto il mercato cinese a numerosi imprenditori italiani.

La guida dell’Istituto è stata saldamente nelle mani del senatore Colombo fino alla sua morte, avvenuta nel 1996; nel 2001 la presidenza è stata assunta da Cesare Romiti, già presidente della Fiat, cui è succeduta Tina Colombo che, alla scadenza del mandato, non ha più riproposto la sua candidatura.

Colombo Clerici, allora presidente,  ha organizzato la solenne celebrazione del 40° di Fondazione dell’Istituto Italo Cinese, in collaborazione con la Regione Lombardia.

Il Cav. di Gran Croce Achille Colombo Clerici, esprime alla famiglia il cordoglio personale e dell’Istituto Europa Asia per la scomparsa della cara Signorina Tina.  

Foto: Achille Colombo Clerici ed Angelo Caloia
Achille Colombo Clerici ed Angelo Caloia

 

Alberto Veronesi – Direttore del Grand Theatre di Tianjin in Cina – Felicitazioni Istituto Italo Cinese – Colombo Clerici e Tara Gandhi

Maggio 21, 2012

Il Maestro Alberto Veronesi nominato Direttore del Grand Theatre di Tianjin in Cina

Congratulazioni del presidente dell’Istituto Italo Cinese Achille Colombo Clerici: “Un grande ambasciatore della musica italiana nel mondo.”  

Milano

 Il Direttore d’Orchestra Maestro Alberto Veronesi, figlio del professor Umberto, l’illustre oncologo scienziato di fama mondiale, è stato nominato direttore artistico e musicale, dal 2012 al 2016, della sezione Opera del nuovo Grand Theatre di Tianjin, per dimensioni e programmazione secondo Teatro della Cina.

E’ l’ unico occidentale ad essere chiamato, nel ruolo di direttore musicale, a curare la programmazione e la qualità musicale di un grande Teatro d’Opera cinese.

Congratulazioni sono state espresse dal presidente dell’Istituto Italo Cinese Achille Colombo Clerici: “Il maestro Alberto Veronesi si pone come ambasciatore della cultura musicale in Cina e nel mondo intero.

E’ l’ennesimo riconoscimento dell’importanza che il grande Paese asiatico dà alla cultura italiana la quale, storicamente, rappresenta il ponte culturale con l’Occidente”.

“Si tratta – ha dichiarato l’ambasciatore d’Italia a Pechino Attilio Iannucci – di un importante riconoscimento per l’intero movimento artistico musicale italiano a testimonianza dell’altissima considerazione di cui gode la cultura italiana in generale, e quella musicale in particolare, in Cina. Paese di tradizioni e cultura millenarie, la Cina sa spesso apprezzare, talvolta meglio di noi stessi italiani, il nostro valore in campo artistico”.

Tianjin City Region è la quarta municipalità per popolazione e importanza della Repubblica Popolare Cinese e ha una popolazione di 11.500.000 abitanti.

Qui sorgeva la concessione italiana, oggi sorprendente testimonianza della nostra architettura del secolo scorso.

Sun Youqi, direttore generale del Cultural Center Grand Theatre di Tianjin, ha presentato la nuova realizzazione: 101.200 mq, costituita da Teatro dell’Opera, sala concerti, teatro piccolo, sala polivalente, per un totale di 3600 posti a sedere.  

Nelle foto:
– Colombo Clerici con Alberto Veronesi
 – Colombo Clerici con Umberto Veronesi e Consorte, Alberto Veronesi e Tara Gandhi, nipote del Mahatma Gandhi.

 

Susanna Camusso – Istituto Italo Cinese – “Dove batte il cuore delle donne” – Presentazione libro di Assunta Sarlo e Francesca Zajczyk – Marilisa D’Amico – Colombo Clerici presenzia

Maggio 14, 2012

Convegno e presentazione del libro “Dove batte il cuore delle donne?”

DONNE E PARTECIPAZIONE POLITICA IN ITALIA

Colombo Clerici, presidente dell’Istituto Italo Cinese: “Interessanti elementi per confrontare la realtà italiana con il  mondo femminile cinese”

Benito Sicchiero

Un tavolo di sole donne per parlare di donne, del loro ruolo in politica e nel sindacato in oltre un secolo, delle conquiste ottenute e di una parità di genere ancora lontana.

Il convegno proposto e organizzato dal Comune di Milano in occasione della presentazione del libro “Dove batte il cuore delle donne?” di Assunta Sarlo, giornalista, e Francesca Zajczyk, sociologa, cerca di capire le ragioni dello scarso impegno femminile in prima persona all’interno del quadro storico nazionale, con un titolo intrigante:  “uno scandalo che non fa scandalo”.

Ne hanno parlato, oltre alle autrici, Bianca Beccalli (Sociologa, Università degli Studi di Milano) e Susanna Camusso (Segretario Generale CGIL).
Conduttrice dei lavori Marilisa D’Amico (Presidente della Commissione Affari Istituzionali del Comune di Milano).

Tra gli invitati di rilievo il presidente dell’Istituto Italo Cinese e di Assoedilizia, Achille Colombo Clerici, che ha molto apprezzato il dibattito, particolarmente utile – per gli elementi forniti – a confrontare la realtà italiana con il mondo femminile del più grande Paese asiatico, la Cina.

I numeri delle donne in politica sono bassi, ma in realtà nessuno se ne fa troppo carico; nessuno ritiene che siano numeri scandalosi: gli uomini prima di tutto, che non hanno nessuna intenzione – e perché dovrebbero? – di cedere il loro monopolio; ma neppure le donne che spesso non hanno idea di quante sono le donne presenti nel  Parlamento nazionale o addirittura indicano numeri superiori alla realtà.

Eppure qualcosa si è messo in moto nel corso del 2011 con alcune giunte paritarie, a partire proprio dalla città di Milano. E non solo: i dati sembrano indicare proprio nelle donne i soggetti maggiormente dinamici nel panorama politico del nostro paese.

Prima più conservatrici degli uomini, poi più progressiste e infine molto  berlusconiane (ma forse era un luogo comune) il voto delle italiane ha attraversato diverse fasi.

Oggi una fase nuova si è aperta.  Basterà per modificare una situazione che pare inossidabile?

Ricco di dati, il volumetto (Editori Laterza, collana Saggi Tascabili) dimostra che è “un tema poco approfondito e spesso viviamo di luoghi comuni”, ha osservato Camusso.

Fra questi la correlazione tra istruzione delle donne e loro appartenenza al progressismo. 

“Anche guardando le ultime elezioni amministrative – ha proseguito Camusso – l’idea che siamo fatti di uomini e donne e che le donne sono più della metà  della popolazione è ancora un terreno di cui la politica non si è appropriata”.

La speranza delle autrici è che questo piccolo libro sia l’occasione per discutere non solo della realtà, ma anche dei desideri delle donne rispetto alla politica dentro le istituzioni.